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E il Milan con Balotelli si libera anche di Raiola

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Mentre il popolo del web esulta per l’addio di Mario Balotelli e gli ultrà attendono con nervosa impazienza gli sviluppi del mercato (“ci aspettavamo molto di più da Balotelli: non ha saputo fare la differenza” confessa Giancarlo Capelli, leader della curva sud), Mario sgomma sulla sua Ferrari rossa senza salutare i tifosi assiepati fuori dai cancelli di Milanello e senza lasciare dietro di sé eccessivi rimpianti. Apparso voce fuori dal coro in queste ultime settimane da milanista (è curioso che sabato non si sia allenato per una presunta crisi di influenza che lo ha costretto a saltare l’amichevole di Valencia del giorno dopo ma non gli ha impedito di gettarsi lunedì una secchiata d’acqua gelida addosso nell’ambito dell’iniziativa benefica “Ice Bucket Challenge”), non ha le caratteristiche da prima punta che servono a Filippo Inzaghi per il Milan che ha in mente di allestire.

I colpi di classe li ha relegati più sui social che in campo: Berlusconi del resto lo aveva già bollato come “mela marcia” prima ancora di acconsentire al suo acquisto. Se si aggiunge che il suo procuratore è Mino Raiola, agente di big pallonari (da Ibrahimovic a Pogba per intenderci), modi spicci e avidità senza fondo, inviso alla famiglia presidenziale si comprende perché il Milan abbia acconsentito a meno di due settimane dalla fine del mercato a privarsi della sua stella senza avere la certezza di trovare un adeguato sostituto a prezzi sostenibili.

Da tempo Raiola è finito nel mirino di Silvio e Barbara Berlusconi, stanchi delle richieste di commissioni milionarie o delle proposte di affari dubbi. In questi anni Raiola ha alternato star (come Ibra o Balo) a bidoni epocali: senza scomodare Robinho che quando arrivò dal Manchester City era un giocatore ancora quotato, Mino, con un passato da pizzaiolo (ma essere eclettici nella vita può essere una virtù), ha procacciato meteore del calibro di Leandro Grimi, Didac Vila e Mattioni (trattative finite sotto la lente di ingrandimento di BB). Dopo aver allacciato mercoledì i contatti con i reds trattando prima sulla base del prestito, ha rischiato di far saltare l’affare chiedendo una commissione non low cost sul trasferimento (si parla di 5 milioni ma non ci sono conferme al riguardo). Ecco perché, in tarda serata, i vertici del Liverpool hanno bypassato il funambolico agente mandando direttamente al Milan una mail con la proposta ufficiale di acquisto a titolo definitivo dell’attaccante bresciano. Nella nuova sede è stato avvistato una sola volta, poi gli è stato fatto pervenire il messaggio di essere persona sgradita (ecco perché Galliani in seguito lo ha dovuto incontrare nei grandi hotel milanesi). Oggi probabilmente chiuderà l’ennesimo affare: più giocatori si spostano, maggiori sono i giri del tassametro. Però è reduce da una notte da mal di testa impegnato com’è a discutere con gli inglesi sulla clausola legata alla buona condotta applicata allo stipendio di Supermario. Chissà se un giorno verrà introdotta anche per i procuratori.

 


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